Sono sulla bocca di tutti e molti investitori non vedo l’ora di saperne di più in merito: i certificati di investimento sono uno strumento finanzario in rapida ascesa! Noi di ABCFinanze abbiamo realizzato questa guida per offrire tutte le informazioni necessarie per investire al meglio in certificati, senza commettere errori. Iniziamo!
Indice
Cosa sono i Certificati di Investimento?
I certificati di investimento sono strumenti finanziari derivati emessi da banche o intermediari finanziari. Consentono agli investitori di ottenere esposizione a diversi asset, come azioni, indici o materie prime, senza possederli direttamente. Il loro rendimento dipende dalla performance dell’asset sottostante e possono avere caratteristiche di protezione del capitale o prevedere un livello di rischio più alto.
Funzionano così: l’investitore acquista il certificato, che segue l’andamento di un indice o altro sottostante. Alla scadenza o in momenti prestabiliti, l’investitore riceve un importo basato sulla performance del sottostante. I certificati offrono flessibilità in termini di durata e potenziale di guadagno, ma comportano anche rischi, specialmente in situazioni di mercati volatili.
Certificati di Investimento: Tassazione
In Italia, i certificati di investimento sono soggetti a tassazione come redditi di capitale o redditi diversi, a seconda del tipo di rendimento generato. I guadagni derivanti dai certificati sono generalmente tassati al 26%, applicato sulle plusvalenze realizzate (differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita o rimborso).
Se il certificato include componenti di rendimento periodico (ad esempio, cedole), questi importi sono anch’essi tassati al 26%. Tuttavia, le eventuali minusvalenze possono essere compensate con plusvalenze future entro 4 anni, riducendo così l’importo su cui si paga l’imposta.
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Rischio dei Certificati di Investimento
I principali rischi associati ai certificati di investimento includono:
- Rischio di mercato: il valore del certificato dipende dall’andamento dell’asset sottostante, quindi è soggetto alle fluttuazioni di mercato.
- Rischio emittente: se l’emittente del certificato (banca o intermediario) fallisce, l’investitore può perdere l’intero capitale investito.
- Rischio di liquidità: alcuni certificati potrebbero avere un mercato limitato, rendendo difficile venderli prima della scadenza.
- Rischio di struttura: i certificati complessi possono avere meccanismi di calcolo difficili da comprendere, con conseguenti sorprese sui rendimenti.
Migliori Certificati di Investimento
Vuoi investire in certificati? Ecco una selezione dei 5 migliori certificati di investimento attualmente disponibili in Italia:
- Maxi Cash Collect di BNP Paribas
Questo certificato offre un premio incondizionato fino al 20% all’inizio e successivi premi condizionati basati sull’andamento dei sottostanti, come azioni o indici. È particolarmente interessante per chi desidera compensare minusvalenze fiscali(BNP Paribas Investimenti). - Cash Collect su Big Bank Italiane (Vontobel)
Questo certificato, legato a titoli di grandi banche italiane come Intesa Sanpaolo e UniCredit, paga cedole trimestrali del 3,25% (13% annuo). Presenta una protezione del capitale fino a una perdita del 40% sui sottostanti. - Certificato Airbag su Unicredit (EFG International)
Con cedole mensili fino al 10% annuo, questo certificato ha un effetto airbag che protegge parzialmente l’investitore in caso di forte calo del sottostante, riducendo le perdite in situazioni di mercato negative. - Bonus Cap di BNP Paribas
Offre un bonus a scadenza se il sottostante non ha mai raggiunto un valore pari o inferiore alla barriera durante la vita del certificato. È ideale per chi cerca una protezione condizionata del capitale. - Certificato a Capitale Protetto (Sinpar)
Questo certificato garantisce il capitale a scadenza, offrendo allo stesso tempo una partecipazione ai guadagni derivanti da indici azionari di settori come tecnologia ed energia rinnovabile, con una barriera al 50%.
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