Investire in fondi comuni significa affidarsi ad intermediari finanziari che raccolgono il denaro dei risparmiatori e lo investono.
I fondi comuni d’investimento si sono molto diffusi negli ultimi anni, essendo un modo sicuro e semplice per investire il proprio denaro.
La nostra redazione ha scritto questa guida per mostrarvi come investire in fondi comuni, dove farlo e se conviene investire.
Vi ricordiamo che in generale per investire al meglio bisogna sempre farlo sulle migliori piattaforme di trading in Italia, sicure e regolamentate come ad esempio il Broker eToro. Nel corso della nostra guida vi spiegheremo tutto nel dettaglio!
Indice
Cosa sono i fondi comuni d’investimento?
I fondi comuni consistono nell’affidare i propri soldi ad un intermediario, una società di gestione del risparmio (Sgr), che poi li investe.
La Sgr regola e gestisce il portafoglio e deposita i soldi del fondo presso una banca depositi.
È possibile investire in fondi comuni anche se si ha a disposizione poco budget e la banca in caso di perdite si accolla parte di esse.
I fondi comuni hanno preso piede soprattutto quando i titoli di Stato non rendevano più come prima.
La cassa di risparmio collettiva che si viene a creare verrà usata per investire in un portafoglio diversificato, formato da: obbligazioni, azioni, titoli e altri asset. Questa cassa enorme, con un portafoglio diversificato, porta alla riduzione del rischio, ad un aumento del rendimento, a maggior potere contrattuale e a minori costi.
Ogni fondista in base a quanto investe entrerà in possesso di una quota, più o meno grande, del fondo. Tutte queste caratteristiche lo rendono un investimento solitamente sicuro e da sempre molto amato in Italia.
Investire in fondi comuni: tipologie di fondi
I fondi comuni possono essere aperti o chiusi.
Nei fondi aperti il capitale è variabile ovvero ogni membro può investire e vendere la sua quota quando vuole.
Il valore economico di ogni quota viene calcolato ogni giorno.
All’interno dei fondi aperti ci sono due sottocategorie: fondi armonizzati e non armonizzati. I fondi armonizzati rispettano determinate direttive mentre i fondi non armonizzati no. Per questo motivo i fondi non armonizzati sono più speculativi e richiedono più denaro da investire.
Nei fondi chiusi il capitale è fisso ovvero si sottoscrive la propria quota al momento della nascita del fondo e poi è possibile riscattare la suddetta quota solo alla data di scadenza del fondo.
I fondi comuni di investimento si dividono anche in fondi mobiliari e immobiliari. I primi comportano solo investimenti in strumenti finanziari ed i secondi (che devono essere sempre chiusi) anche in diritti reali immobiliari, beni immobili e partecipazioni in società immobiliari.
In sintesi se volete investire in fondi comuni, i fondi possono essere:
- aperti, armonizzati o non armonizzati, mobilari
- chiusi, armonizzati o non armonizzati, mobiliari o immobilari
Altre suddivisioni dei fondi
In base al rendimento atteso e al livello di rischio i fondi comuni di investimento si dividono in altre sottocategorie. Ecco i principali tipi di fondi:
- obbligazionari
- azionari
- di liquidità
- bilanciati
- Fondi di fondi
- Hedge Funds
I fondi obbligazionari hanno il divieto di investire in azioni e sono formati solo da liquidità ed obbligazioni. Sono adatti a chi desidera un rendimento nel medio periodo.
Nei fondi azionari il 70% del portafoglio è formato da azioni e sono più adatti agli investimenti di lungo periodo.
I fondi di liquidità sono simili a quelli obbligazionari, non possono investire in azioni e sono formati solo da liquidità ed obbligazioni. A differenza di quelli obbligazionari devono rispettare delle soglie di rating. Sono ideali per chi vuole investire nel breve periodo, non rendono molto ma sono molto stabili.
I fondi bilanciati hanno un portafoglio formato da obbligazioni, azioni e titoli di Stato, e la quota delle azioni deve sempre essere tra il 10 e il 90% del portafoglio. Se desiderate investire in fondi comuni nel medio/lungo periodo questa tipologia fa apposta per voi!
Nei fondi di fondi il portafoglio è composto da quote di altri fondi. Questi fondi richiedono alte somme di denaro per partecipare a meno che non abbiamo quote di Hedge funds.
Gli Hedge funds sono fondi comuni di investimento chiusi e hanno un portafoglio molto rischioso. Possono generare enormi perdite così come enormi profitti.
Leggi anche: Investire in Azioni.
Costi dei fondi comuni
La gestione di un fondo comune di investimento comporta vari costi: spese operative, costi di transazione degli azionisti, le spese di consulenza in materia di investimenti e le spese di commercializzazione e distribuzione ecc.
Le principali tipologie di costi sono:
- Costi di sottoscrizione del fondo: spesso nulli
- Di performance: sono i costi più fastidiosi perché sono previsti se il fondo va bene
- Di gestione: di solito pagati annualmente, non dipendono dalle performance del fondo
- Tassazione: c’è sempre un aliquota del 26% sulle performance del fondo
I fondi trasferiscono questi costi agli investitori in vari modi.
Alcuni fondi impongono “commissioni degli azionisti” direttamente agli investitori ogni volta che acquistano o vendono azioni. I fondi di solito pagano le spese operative con le attività del fondo, il che significa che gli investitori pagano indirettamente tali costi. Sebbene possano sembrare trascurabili, le commissioni e le spese possono ridurre notevolmente gli utili di un investitore quando l’investimento è detenuto per un lungo periodo di tempo.
È di vitale importanza che un l’investitore confronti le commissioni dei vari fondi in esame. Gli investitori dovrebbero anche confrontare le commissioni con i benchmark e le medie del settore. Ci sono veramente molti tipi di commissioni.
La gestione dei fondi è quasi sempre sicura e professionale ma purtroppo le commissioni non sono trascurabili ed rendimento lordo è sempre molto diverso dal rendimento netto.
Ad esempio su un rendimento lordo del fondo di 500 euro i costi medi sono circa del 34%, ovvero ben 170 euro!
Leggi anche: Investire in Obbligazioni
Quali sono i migliori fondi comuni d’investimento?
In base al rendimento ottenuto nel 2020 i migliori fondi di investimento bilanciati ed armonizzati (ad eccezione dei fondi ESG che meritano un discorso a parte) sono stati:
- Global Opportunities della Zenit SGR, con un rendimento approssimativo del 46%
- Income & Growth della Allianz, con un rendimento approssimativo del 20%
- Selection T-Cube di Generali, con un rendimento approssimativo del 18%
- Global E2 di Blackrock, con un rendimento approssimativo del 17%
- Reactif 100 A di Carmignac, con un rendimento approssimativo del 15%
I fondi comuni d’investimento sono sicuramente un’ottima opportunità per investire il proprio denaro ma esistono anche altri strumenti molto redditizi!
Principali alternative ad investire in fondi comuni
I principali vantaggi dei fondi comuni d’investimento sono la sicurezza ed il buon rendimento. Uno degli strumenti finanziari più simili sono gli ETF (Exchange-traded fund).
Entrambi hanno i seguenti vantaggi:
- rendimenti maggiori della media
- gestione demandata ad altri
- molto sicuri
- regolamentati dall’Unione Europea
Gli ETF in più hanno i seguenti pro:
- Investimento iniziale più basso dei fondi comuni (possibilità di investire anche solo €200)
- Commissioni nulle
In sintesi l’investimento in ETF sulla piattaforma eToro è l’alternativa migliore agli investimenti in fondi comuni!
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Conclusioni
I fondi comuni di investimento sono molto apprezzati dagli italiani perché sono generalmente molto sicuri e piuttosto redditizi.
Il livello di rendimento dipende ovviamente dal budget a disposizione e dalla propensione al rischio individuale.
L’unico lato negativo dei fondi comuni sono le ingenti commissioni connesse all’investimento.
Una buona alternativa, altrettanto sicura e redditizia ma priva di commissioni, sono gli ETF! Su eToro potete trovare moltissimi ETF validi:
Piattaforma: etoro Deposito Minimo: 100€ Licenza: Cysec |
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Sì sono molto sicuri e abbastanza redditizi, specialmente i fondi bilanciati, ed infatti sono popolarissimi in Italia.
I fondi comuni possono essere aperti, armonizzati o non armonizzati, mobilari oppure chiusi, armonizzati o non armonizzati, mobiliari o immobilari.
Sono nati ad Amsterdam nel 1774.
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